Testo completo
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Punto di partenza del percorso è Piazza della Repubblica, che più volte è stata oggetto di interventi che ne hanno sconvolto l’assetto urbano: l’abbattimento dell’antica chiesa madre di San Canio nel 1883, con relativo abbassamento di quota nel 1910, e lo sventramento di parte del monastero benedettino dell’Annunziata (oggi sede del Municipio) negli anni ’30, con la costruzione del tunnel che accede a via P. Berrilli.
Il monastero delle Benedettine fu fondato nel 1557, ed i lavori di costruzione dovettero essere terminati nel 1586, data che ci viene indicata da una lapide affissa ad un amuro del monastero su via Roma, e sulla quale troviamo scolpite le tre rose, simbolo dell’Universitas di Calitri che deteneva il diritto di patronato sul monastero.
Affianco al monastero troviamo la Chiesa dell’Annunziata, una delle pochissime chiese rimaste in piedi dopo il terremoto del 1694, anch’essa cinquecentesca, dal tipico portale rinascimentale con lunetta.
Allo spigolo di Palazzo Rinaldi, si nota sulla sinistra, un singolare mascherone in pietra. Si prosegue per via Pasquale Berrilli, dove possiamo ammirare gli eleganti palazzi delle antiche famiglie calitrane.
Sulla sinistra troviamo il già citato Palazzo Rinaldi, dal pregevole portale in pietra, oggi sede della Biblioteca comunale. Proseguendo, a destra troviamo Palazzo Zampaglione con il suo maestoso portale in pietra con relativo stemma araldico.
Scendendo per le scalette di via dell’Arco di Zampaglione si può ammirare un bellissimo panorama con il monte Calvario e la chiesetta di Santa Lucia.
Continuando per via Berrilli, dopo essere passati sotto un grande e suggestivo arco, troviamo Palazzo Berrilli con il suo bel portale in pietra, dalla fattura un po’ insolita rispetto agli altri portali.
Sulla terrazza si trova l’orologio civico con campane, purtroppo non più funzionante dal 23 novembre 1980, giorno del terremoto che ha colpito l’Irpinia.
Continuando giungiamo a largo San Nicola, da dove si può vedere l’omonimo vicolo, il più stretto di tutto il paese. Svoltando a destra ci si immette in via Alfonso del Re dove possiamo ammirare delle graziose loggette con pilastrini, mensole di sostegno in pietra intagliata raffiguranti mascheroni.